E’ un percorso che attraversa gli ambienti naturali presenti sul territorio illustrandone le caratteristiche più salienti sotto i diversi profili geologico, botanico, faunistico ed antropico.
L’itinerario ha uno sviluppo di 5,350 km di salita e 2,35 di discesa. Al ritmo di una normale passeggiata l’intero tragitto si può compiere in circa 3-4 ore; soffermandosi nei punti più interessanti si può impiegare anche l’intera giornata.
Appositi pannelli didattici individuano e descrivono i singoli aspetti naturalistici, permettendo una corretta lettura dell’ambiente, senza peraltro trascurare le emergenze storico-architettoniche presenti lungo l’itinerario. Talvolta gli elementi di geologia botanica osservabili in vicinanza vengono contrassegnati con appositi simboli, riprodotti anche sui cartelli in modo da facilitarne l’identificazione.
Il percorso, adatto a tutte le stagioni, ha inizio presso il passaggio a livello di Borgio. Si imbocca Via Nazario Sauro (indicazioni per Verezzi).
Il primo tratto attraversa una zona residenziale percorrendo Via della Cornice su strada asfaltata. Dopo quasi 800 metri di leggera ascesa s’incontra, nell’ambito di una vecchia cava di pietrisco, un parcheggio sterrato che segna la fine della zona abitata e l’inizio dell’itinerario naturalistico.
Il sentiero sale dolcemente nella macchia mediterranea, fra euforbie, ginestre e lavanda. Si può osservare anche la stratigrafia delle rocce della zona, dalle Dolomie di S. Pietro (230-210 milioni di anni) alla pietra di Verezzi (25-10). La zona è ricca di numerose cave da cui veniva estratta anticamente la pietra di Verezzi. In questo punto panoramico si trova la prima area picnic.
La strada prosegue addentrandosi in un folto bosco di leccio, con isolati pini marittimi e di Aleppo.
Superata una dolina di terra rossa si risale fino alla chiesa di San Martino e al Santuario di Maria Regina Mundi .
Il percorso si snoda poi sul bordo alto di una antica falesia alle spalle dell’abitato, passando nei pressi del celebre mulino fenicio , dove vicino ad una grande croce in pietra, luogo di pellegrinaggio, si apre un bellissimo punto panoramico. Da qui (punto più alto del percorso a 285 m s.l.m.) si possono osservare l’abitato di Borgio e tutte le frazioni di Verezzi.
Si prosegue poi tra una vegetazione bassa, ricca di cisti, iris e ginestre spinose, fino alla zona del castellaro , una valletta fossile e sospesa, ricca di terre rosse e di caprini, detta così per la vicina presenza di un castelliere dell’età del Ferro, di cui rimangono pochi ruderi della poderose mura difensive.
Per una breve e ripida discesa, ai margini di campi una volta coltivati a mandorli, si giunge a Crosa e si continua attraverso terrazzamenti sostenuti da mirabili muretti a secco, sui quali fanno bella mostra cespugli di Campanula isophylla, nota specie endemica, esclusiva del finalese.
Raggiunta piazza S. Agostino , rinomata sede del teatro estivo, si prosegue fin oltre Roccaro , nucleo più appartato e tranquillo. In alcuni caratteristici vicoli di queste antiche borgate si possono gustare le specialità gastronomiche locali in tipici ristoranti.
Su roccia affiorante – costituita da bellissime brecce – si discende l’arido versante interamente coperto da “fasce” con olivi e carrubi, fino al trivio del ” Carrubo del Buongiorno “. In qusto punto si trovava un grande carrubo, purtroppo gelato alcune decine di anni orsono, all’ombra del quale s’incontravano, dopo essersi dati il saluto del buongiorno, le genti della marina e di Verezzi per lo scambio di generi alimentari.
Il percorso continua verso il fondovalle prendendo a destra lungo la via della Varicella e, dopo aver attraversato il rio Battorezza, la cui acque hanno scavato più in basso le grotte di Valdemino , risale il versante fino ad un antico terrazzo marino.
Qui, ai margini di una zona residenziale, nel parco urbano esistente nei pressi di un ex serbatoio dell’acquedotto, è stata realizzata all’ombra dei pini domestici una seconda area picnic.
Si prosegue quindi verso il centro storico di Borgio e, attraverso via Torrachette, che rammenta come una volta ivi sorgesse un nucleo fortificato, si giunge in piazza S. Pietro dominata dall’omonima chiesa, e da qui all’ingresso delle Grotte di Valdemino.